A proposito di spettacoli, credo meriti una menzione anche qualcosa di
un po’ più classico rispetto a ciò di cui ho parlato ultimamente.
Quindi vorrei parlare di uno spettacolo che ha debuttato lo scorso 6
novembre al teatro San Pietro di Mezzolombardo.
L’ associazione culturale Le voci di dentro ha portato in scena
“Rumors, una farsa a suon di pallottole e pettegolezzi” celebre commedia scitta
da Neil Simon.
Ora, senza svelare troppi particolari, la trama è la seguente: Stati
Uniti d’ America, quattro coppie di amici, ovvero i Gorman, i Ganz, i Cusack e
i Cooper, tutte famiglie altolocate e rispettabili, ma ciascuna coi propri scheletri
nell’ armadio, sono invitate alla festa di anniversario di Charley e Myra
Brock.
I primi invitati giunti sul posto, tuttavia, trovano una situazione
caotica: Charley si è sparato ed è privo di sensi, anche se alla fine non si
rivela così grave, mentre la moglie Myra non è nemmeno in casa.
A questo punto è il panico: Cosa si fà? Per evitare lo scandalo e
cercare di non finire in prima pagina si cerca di nascondersi la verità a
vicenda, finendo col creare una serie di divertenti gag e siparietti comici tra
gli invitati. Ma alla fine una verità salterà fuori. Chissà se è la verità
vera....
Riassunto lo spettacolo, arriviamo al dunque: perchè si dovrebbe andare
a vederlo? Beh, intanto perchè a storia è divertente, e se una compagnia la
interpreta bene, come fanno questi ragazzi, fa parecchio ridere.
Ma veniamo ai meriti:
- la scenografia è parecchio
complessa, ben pensata ma soprattutto ben costruita, e sicuramente garantisce
quantomeno un mezzo voto in più sul prodotto finale;
- la regia è stata affidata
ad un ragazzo giovane con una discreta esperienza da attore, e i precedenti di
cui sono fornito mi insegnano che questo mix di età ed esperienza porta ad un
vulcano di idee, molte delle quali decisamente notevoli;
- il cast è molto vario, sia per età (comunque si tratta
di un gruppo molto giovane), sia perchè probabilmente ognuno ha alle spalle una
diversa impostazione (mi rendo conto che tante compagnie sono varie, fin qui nulla di strano). Tuttavia questa varietà ha portato alla creazione di
personaggi altrettanto diversi: c’è l’ attrice molto impostata fisicamente, l’
attore molto “realista” e quello che al contrario è stato reso un’ autentica “macchietta”
(termine usato con accezione assolutamente positiva, ci mancherebbe). É stato
un lavoro rischioso ma il puzzle alla fine è stato assemblato e, seppure di
dimensione e forma diversa, i tasselli si sono incastrati decisamente bene,
dando vita ad una foto piacevole.
Sinceramente, se qualcuno volesse andare a vedere un bello spettacolo,
volendo provare qualcosa di diverso rispetto alla classica commedia dialettale
che da noi va per la maggiore, senza imbattersi però in lavori eccessivamente
elaborati, “Rumors” a me sembra un buon compromesso.
Z.S