Una cascata di sorelle

Una cascata di sorelle
(grazie a Maria per il lavoro svolto)

lunedì 9 giugno 2014

VIVALOSHOW n.9-I saggi di fine anno

Non permettere mai che la paura di perdere
ti impedisca di partecipare. 

Olà!
(vediamo se qualcuno riesce a collegare questo articolo con il mio messaggio della scorsa notte)

Siamo arrivati a giugno. Arriva il caldo, arriva l'estate, e chiudono le scuole.
E anche i corsi di teatro volgono al termine, e i giovani allievi danno prova di ciò che hanno imparato durante i loro percorsi di formazione.
Visto che mi sembra gusto buttare un occhio anche su quello che viene fatto in questa sede ho scelto di parlare di uno dei saggi andati in scena a cui ho assistito: sabato 7 giugno un gruppo di giovanissimi allievi della scuola EstroTeatro ha portato in scena uno spettacolo genialmente a metà strada tra l'inedito e il tritoeritrito, dal titolo "Shakespeare? Shakespeare!"

La trama? Semplice: noi spettatori siamo davanti ad una compagnia di attori, che amano Shakespeare, e in quaranta minuti ci fanno vivere l'amore attraverso i più  importanti lavori dell' autore inglese. Passando per le scaramucce tra Benedetto e Beatrice, per arrivare all'amore impossibile tra Romeo e Giulietta nella celeberrima scena del balcone, alla relazione fuori di testa tra la regina Titania e una testa d'asino, fino a giungere a storie più pesanti, passando attraverso la sete di potere di lady Macbeth che ha spalancato a lei e al marito le porte dell'inferno, quelle stesse porte in cui Otello ha gettato la moglie Desdemona, accecato da una gelosia morbosa e lesionista.

Temi molto forti, per un gruppo di giovanissimi. Eppure quel gruppo di giovanissimi è riuscito a confezionare un lavoro fatto alla grande. Certo, è una scuola, devono dimostrare di aver imparato qualcosa.
Credo di sapere cosa vuol dire  doversi esibire sotto esame, mi ci sono trovato un paio di volte.
E credo di poter dire che se avevano delle cose da dimostrare, delle cose le hanno sicuramente dimostrate.

Ci sono stati grossolani errori di dizione? Certamente!
Si è caduti in secondi di tempi morti buttati via? Ovvio!!
La voce andava e veniva e i ragazzi si mangiavano le parole? Più che naturale!!!

E allora? Allora, per la miseria, questi ragazzi hanno dato una interpretazione formidabile, ci hanno messo cuore, andando incontro ad alcuni momenti anche di una difficoltà tecnica non indifferente (per la quale possono ringraziare la bastardaggine degli insegnanti/registi).Il tutto passando con una gran disinvoltura da uno spettacolo colorato di tonalità clownesche e comicità terraterra, fino ad arrivare alla drammaticità angosciante per poi giungere al finale epico.
E gli errori? Che diamine, se uno è a scuola è perchè vuole imparare. E se vuole imparare deve sperimentare. E sperimentando può capitare che si sbagli. Ma solo chi non prova non sbaglia. E chi non sbaglia non può rimediare. 

Quindi, tracciando un bilancio: se il potenziale di un solo gruppo di ragazzi/ragazzini di una sola delle tante scuole di teatro del Trentino va moltiplicato per tutti gli altri...e se tengo conto del fatto che oltre alle scuole siamo provvisti di un bel numero di compagnie da queste parti...la sfida per la sopravvivenza dei più meritevoli inizia a farsi veramente interessante.

Z.S.

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