Una cascata di sorelle

Una cascata di sorelle
(grazie a Maria per il lavoro svolto)

martedì 19 novembre 2013

VIVALOSHOW n.5-Rumors

A proposito di spettacoli, credo meriti una menzione anche qualcosa di un po’ più classico rispetto a ciò di cui ho parlato ultimamente.
Quindi vorrei parlare di uno spettacolo che ha debuttato lo scorso 6 novembre al teatro San Pietro di Mezzolombardo.  L’ associazione culturale Le voci di dentro ha portato in scena “Rumors, una farsa a suon di pallottole e pettegolezzi” celebre commedia scitta da Neil Simon.

Ora, senza svelare troppi particolari, la trama è la seguente: Stati Uniti d’ America, quattro coppie di amici, ovvero i Gorman, i Ganz, i Cusack e i Cooper, tutte famiglie altolocate e rispettabili, ma ciascuna coi propri scheletri nell’ armadio, sono invitate alla festa di anniversario di Charley e Myra Brock.
I primi invitati giunti sul posto, tuttavia, trovano una situazione caotica: Charley si è sparato ed è privo di sensi, anche se alla fine non si rivela così grave, mentre la moglie Myra non è nemmeno in casa.
A questo punto è il panico: Cosa si fà? Per evitare lo scandalo e cercare di non finire in prima pagina si cerca di nascondersi la verità a vicenda, finendo col creare una serie di divertenti gag e siparietti comici tra gli invitati. Ma alla fine una verità salterà fuori. Chissà se è la verità vera....

Riassunto lo spettacolo, arriviamo al dunque: perchè si dovrebbe andare a vederlo? Beh, intanto perchè a storia è divertente, e se una compagnia la interpreta bene, come fanno questi ragazzi, fa parecchio ridere.

Ma veniamo ai meriti:
- la scenografia è parecchio complessa, ben pensata ma soprattutto ben costruita, e sicuramente garantisce quantomeno un mezzo voto in più sul prodotto finale;

- la regia è stata affidata ad un ragazzo giovane con una discreta esperienza da attore, e i precedenti di cui sono fornito mi insegnano che questo mix di età ed esperienza porta ad un vulcano di idee, molte delle quali decisamente notevoli;

- il cast  è molto vario, sia per età (comunque si tratta di un gruppo molto giovane), sia perchè probabilmente ognuno ha alle spalle una diversa impostazione (mi rendo conto che tante compagnie sono varie, fin qui nulla di strano). Tuttavia questa varietà ha portato alla creazione di personaggi altrettanto diversi: c’è l’ attrice molto impostata fisicamente, l’ attore molto “realista” e quello che al contrario è stato reso un’ autentica “macchietta” (termine usato con accezione assolutamente positiva, ci mancherebbe). É stato un lavoro rischioso ma il puzzle alla fine è stato assemblato e, seppure di dimensione e forma diversa, i tasselli si sono incastrati decisamente bene, dando vita ad una foto piacevole.

Sinceramente, se qualcuno volesse andare a vedere un bello spettacolo, volendo provare qualcosa di diverso rispetto alla classica commedia dialettale che da noi va per la maggiore, senza imbattersi però in lavori eccessivamente elaborati, “Rumors” a me sembra un buon compromesso.

Z.S

domenica 10 novembre 2013

VIVALOSHOW n.4-Associazione "Alla Ribalta"

Oggi avevo voglia di fare qualche cosa di nuovo, e allora non parlerò di spettacoli. Anche perchè ho l’ idea che talvolta per esprimere il proprio punto di vista si debba cambiare punto di osservazione, e questo è  uno di quei casi.
Volevo spendere due parole per un’ associazione, nello specifico dell’ Associazione Alla ribalta (visto il titolo dell’ articolo la cosa non dovrebbe stupire più di tanto).

Questo gruppo nasce non molto tempo fa, direi attorno al 2009, e da allora ha creato una serie di progetti teatrali meritevoli di attenzione (quantomeno della mia).

Ricordo la prima volta che sono entrato in contatto con questo gruppo. Ero in quinta superiore e con alcuni amici sono andato ad assistere ad uno spettacolo. Il titolo era “Sing it sisters!”, spettacolo tratto liberamente dal famoso musica Sister act. A fine serata ho pensato WOW!! Ma ci sono parecchi spettacoli che mi fanno dire così, cosa c’è di strano allora? 

Ve lo spiego subito: il cast era giovanissimo, composto esclusivamente da attori liceali, accompagnato da un corpo di ballo e da un orchestra altrettanto giovani. La regista (e direttrice artistica dell’ associazione) era una mia coetanea. Erano un gruppo di ragazzini che, grazie all’ aiuto (ma neanche troppi da ciò che ho sentito dire) di qualche adulto, erano riusciti a mettere in piedi uno spettacolo fantastico, che nulla aveva da invidiare ad una qualsiasi filodrammatica. Un vero collage di idee geniali. Un neo forse per quello spettacolo la recitazione in qualche punto vacillante, ma è naturale, gli attori giovani e con poca esperienza non si possono (e non si devono) mette in croce alla prima difficoltà.

Ma questo primo spettacolo è stato poi seguito da altri progetti. Il marchio di fabbrica è sempre, o quasi, lo stesso: una graziosa fusione di diverse arti (musica live, recitazione, acrobatica) cucite assieme da abili “sarte” che sanno il loro mestiere, scenografie d’effetto, e soprattutto lavori NUOVI.
Mi spiego meglio, se "per questo spettacolo utilizziamo una imponente scenografia in legno, per il prossimo la scenografia verrà proiettata", se "oggi facciamo un musical, domani potremo fare un flashmob in un supermercato". Questo a mio avviso è un modo di lavorare vincente.

Proprio ultimamente ho appreso da una fuga di notizie che la giovane regista (che nel frattempo è cresciuta e ha studiato, potenziando le armi a propria disposizione) e tutto il suo staff stiano lavorando ad una nuova fatica, sempre molto variopinta e meritevole quantomento di un “Ma dai?”, che  dovrebbe debuttare ad inizio dicembre, un lavoro ancora una volta nato dalla collaborazione con dei giovanissimi.

A questo punto la domanda dovrebbe essere “Perchè parlare di un comunissimo gruppo di giovani che fanno teatro? In fondo ce ne sono tanti”. Ed è proprio questo il punto.
Se posso fare il polemico, vedo una situazione un po’ nebulosa in Trentino, sembra che chiunque voglia stare su di un palcoscenico, ma sono presenti due mondi molto distinti e distanti: da un lato abbiamo un gruppo “vecchio” che nei fatti si dimostra legato alla vecchia scuola, non sembra intenzionato a staccarsi dalla vecchia impostazione filodrammatica e dalle vecchie commedie in dialetto (che onestamente sono un genere, ma nn il solo esistente). Mentre all’ angolo opposto abbiamo le scuole di teatro ma, ahimè, la mia impressione è che crescano giovani menti quadrate, e con la puzza sotto il naso. Possono convivere questi due Mondi? Certo, come l’ acqua e l’ olio nello stesso bicchiere!!

Invece da spettatore che cerca di carpire informazioni, quest’ associazione mi sembra più allegra, strizza l’ occhio ai giovanissimi, li fà crescere in un clima simile a quello della filodrammatica, ma comunque provando a cambiare, fare qualcosa di nuovo, a fidarsi di più delle giovani leve. Provare a cambiare non è così brutto in fondo! E da fan posso dire che quest’ associazione lo fà, nei limiti del possibile, e lo fà bene.

Magari mi sbaglio, magari mi sfugge qualcosa, ma secondo me ci fosse più gente che lavora in questa maniera, il panorama teatrale trentino ne uscirebbe rinvigorito, grazie ad una sana boccata di aria fresca.

Z.S.

venerdì 25 ottobre 2013

CARO ZUZZURRO TI SCRIVO...

Signori, è arrivato il momento di essere seri.

Ho appreso in nottata che ieri è morto Andrea Brambilla, in arte Zuzzurro, cofondatore del duo comico demenziale e allo stesso tempo geniale creato assieme all' amico Gaspare.

Come duo iniziano la collaborazione a metà anni Settanta, raggiungono il successo circa dieci anni dopo, grazie alla trasmissione Drive In.


I personaggi che li hanno resi celebri sono sicuramente quelli dell' immagine qui sopra, con Zuzzurro nei panni di un commissario cirtullo coi capelli sparati, l' impermeabile alla tenente Colombo e l' immancabile farfallino imbarazzante, mentre Gaspare cerca di fare l' assistente serio che tiene a bada il suo capo e nel frattempo interloquisce col pubblico. 

Ma Gaspare e Zuzzurro non erano solo questo: hanno lavorato come conduttori, a teatro, in alcuni film.

Una delle fatiche di Zuzzurro che io personalmente ricordo con maggiore facilità è la sua interpretazione in "Tutti gli uomini del deficiente", nel quale interpretava Leone Stella, un uomo che per mestiere faceva la cavia umana....lavoro che gli lasciava dei simpatici effetti collaterali.

Il duo ha lavorato in televisione anche negli ultimi anni. Dopo essere finiti dietro al bancone di Striscia la notizia, infatti, hanno preso parte come ospiti ad una delle ultime edizioni di Zelig.

Sì, è più che giusto ricordare questo duo, che purtroppo da ieri non esiste più. E io ho voluto farlo, a modo mio, raccontando. Ricordando.Anche se ufficialmente io appartengo ad un' altra generazione.

Tuttavia, come per ogni comico del suo calibro, ritengo non sia giusto compiangerlo. Credo sarebbe più felice se andassimo tutti su youtube a rivedere qualche suo vecchio sketch, per farci qualche risata, anzi, io ci sono già stato, e consiglio a tutti di fare lo stesso

Ciao Brambilla, insegna agli angeli a mangiare brioches...

Z.S.

mercoledì 23 ottobre 2013

LA TRAGICOMMEDIA DELLE ELEZIONI TRENTINE

Ok, in Trentino è tempo di Elezioni provinciali. Dopo 15 anni di regno Dellai, il nostro mini presidente si trasferì in quel di Roma lasciando a noialtri l' arduo compito di scegliere il suo successore. E per la scelta il Conclave si riunirà domenica 27 ottobre. Nessuna fumata grigia però qui. Si segue il più classico e veloce "Buona la prima".
Questa tornata di elezioni ha risvegliato un sacco di menti che probabilmente negli ultimi anni erano sopite, incastrate dal carismatico pensiero di Big Lorenzo e dei suoi (o forse più onestamente fino ad oggi non gliene è mai fregata una mazza). Fattostà che questa volta la scelta verrà effettuata tra ben UNDICI, sissignore, lo dico e lo ripeto, UNDICI candidati presidenti della Provincia.
Ma veniamo al dunque, e spulciamo ogni singolo candidato, così, giusto per vedere di che morte moriremo:

-UGO ROSSI , candidato della coalizione di centrosinstra. Dura la scelta della coalizione che, dovendo scegliere su quale nome puntare per il dopo Dellai ha deciso di avviare un' accesissima battaglia a colpi di AMBARABACCICCICCOCCO' tra i mille mila candidati, con la scelta ricaduta alla fine sull' ex assessore alla salute, che con Dellai condivide il partito, la tenacia, e il parrucchiere. 

- DIEGO MOSNA, candidato delle liste civiche con a capo Progetto Trentino, il nuovo stemma del rientrante Silvanino Grisenti.
Mosna, già presidente della Diatec Group e della Trentino Volley, una delle squadre di pallavolo più in vista in tutta Italia (e scusate se è poco), ha deciso di concorrere per conquistare un' altra presidenza, seguendo la logica schiacciante del "non c'è due senza tre".
Comunque siamo tranquilli: insomma, non s'è mai visto un imprenditore e presidente di una società sportiva intraprendere una lunga carriera politica, no?

- Il Centrodestra ha deciso molto sportivamente di fare hara-kiri chiamandosi fuori dai giochi. Infatti le menti illuminate che qui in Trentino hanno sempre straperso seppure compatte, questo giro hanno deciso di provare qualcosa di nuovo, ed infatti CRISTIANO DE ECCHER (Fratelli d' Italia), GIACOMO BEZZI (Forza Trentino), GIUSEPPE FILIPPIN (MIR) e MAURIZIO FUGATTI (Lega Nord), hanno deciso di concorrere...da soli!!!!! Esatto, signori, avremo ben quattro candidati del centrodestra, pronti a strapparsi a vicenda i voti degli elettori. Mi spiace proprio che i Nobel siano già stati assegnati ad altri capoccia per quest' anno...

- EZIO CASAGRANDA candidato di Rifondazione Comunista. I rifondazionisti ci riprovano, d'altronde la loro presenza, con relativa sconfitta bruciante, è un classico, un po' come "Una poltrona per due" in onda su Italia uno la sera del 24 dicembre. Questa volta però hanno deciso di perdere con stile. Infatti i pezzi grossi del partito nei mesi scorsi hanno avviato dei veri e propri casting per ricercare l' individuo esteticamente più vicino a Stalin che il Trentino potesse dare loro.

- ALESSANDRA CLOCH, la bersagliera che ha sbagliato tutto dalla vita. Diciamocelo, come una donna che si presenta in rappresentanza delle minoranze linguistiche può sperare di ottenere la maggioranza in consiglio (sì, questa è davvero una battuta pessima, ma che ci posso fare, sono fatto così)

- Ci sono poi i classici "candidati chi?", per la cornaca in questo momento sto parlando di FILIPPO DE GASPERI (Movimento 5 stelle) ed EMILIO ARISI (Sel). Sinceramente dire qualcosa su questi due sarebbe solo accanimento terapeutico. In fondo anche io ho dei principi...

- Ed arriviamo infine ad AGOSTINO CAROLLO, l' uomo qualunque, quello che ha promesso di suonarle ai suoi avversari politici, e trattandosi di un dj ne avrebbe anche la facoltà. Che si può dire di quest' uomo? Ha un partito che porta il suo nome, si atteggia da giovane, si presenta alle interviste travestito da personaggio di V per Vendetta, cerca di dialogare con gli altri candidati, alle tribune politiche indossa t shirt e berrettoni...è un po' strano, sì, ma almeno lui non l' ha mai negato a differenza degli altri. Ma lo sapete che in fondo in fondo un pensierino sarebbe da farcelo?

Ok, queste sono le nostre possibilità. Ad essere onesti ce ne sarebbe un' altra: starsene a casa, così poi il 28 sera ci si potrà lamentare allegramente delle scelte che han fatto gli altri.

Ma in fondo sono contento, ancora pochi giorni e finirà tutto sto teatrino. Tanti voltafaccia, recriminazioni e soprattutto undici candidati che spingono con uno slogan comune: CAMBIAMO, FACCIAMO LA RIVOLUZIONE, MANDIAMO TUTTO ALL' ARIA E RICOSTRUIAMO A PARTIRE DALLE FONDAMENTA.

Perdonatemi, mi spiace essere controcorrente, probabilmente sono l' unico che la pensa in questa maniera, ma in fin dei conti, in fondo in fondo...a me andava discretamente anche così com'è, al massimo giusto un ritocchino quà e là.
Grazie comunque dello sforzo
Z.S.

martedì 22 ottobre 2013

VIVALOSHOW n.3-Tutti a bordo...destinazione musical



Uno degli show più tosti che il Trentino abbia sfornato negli ultimi anni è con ogni probabilità “Tutti a bordo...destinazione musical”, nato nelle sale prove dell’ Associazione Des Etoiles, una signora scuola di ballo locale.
Questo  ambizioso progetto negli ultimi anni ha girato e rigirato calcando quasi tutti i palchi della Regione, ma non solo. Le mie fonti dicono sia riuscito ad espatriare, riscuotendo successi anche fuori dal territorio trentino, cosa per niente semplice.

Lo spettacolo, come si può intuire dal nome, è adattissimo agli amanti del musical, così come ai nostalgici del caro vecchio varietà.
L’ idea di fondo è quella della nave da crociera, in perfetto stile Novecento. Quelle navi dove la sera agli ospiti venivano proposti spettacoi frizzanti, musicali e innovativi.

Ed ecco che, una volta fatti accomodare i “passeggeri”, parte lo show: le parole sono poche, mooolto poche, non c’è tempo di parlare. Un immenso cast di ballerini e cantanti molto vario per età (si passa dai bambini, ai giovani adulti, agli adulti veri e propri) si butta in un frenetico collage che vuole proporre le più famose colonne sonore del Mondo, passando dal musical vero e proprio all’ opera moderna, prendendo in prestito persino le canzoni dei cartoni animati.

Così la prima parte dello spettacolo si butta in una variegata, forse troppo variegata, carrellata di canzoni, che attingono in buona parte dal favoloso repertorio disneyano.
Poi il viaggio termina, la nave si ferma e si sbarca in America. E così ci viene proposto il mondo del Musical in tutte le sue salse, da Sette spose per sette fratelli, fino al più recente Mamma mia, passando per i mostri sacri come Grease, il musical alla brillantina, fino ad arrivare ai più spettacolari acuti di New York New York, con tutti i suoi boa e lustrini.

E il bello è che  questo spettacolo non sta mai fermo. Cambia nel tempo, così come mutano gli interpreti, muta anche il copione.
Me la vedo io la mente di tutto che sta lì in regia a bacchettare il suo cast “Questa non mi piace, la prossima volta non la mettiamo” oppure “La prossima volta non balliamo questo balletto, ma facciamo quest’ altro” o ancora “Tu non canti più, ti sostituisce lei”

Insomma questo è un vero omaggio ad un genere appassionante. Da amante del musical in ogni sua veste posso assicurare che non è facile riuscire a farlo rientrare tutto in un solo contenitore, ma questo gruppo ci è riuscito dignitosamente.

Nota dolente: la sensazione che ho avuto io a vederlo è che talvolta qualche “spezzone” sia stato inserito forzatamente, senza logica, solo perchè era bello. 
Ma forse è per questo che lo spettacolo è in continuo movimento, sta ancora cercando il suo equilibrio.

Punto di forza: lasciatemela dire una cosa, il regista sarà pure un genio, i costumi sono molto suggestivi, e tutto quello che volete, ma parliamo del cast. Al di là della bravura oggettiva dei cantanti e della incredibile preparazione dei ballerini, la loro forza sta altrove. Poichè, per quanto  sia un cast abnorme, in fin dei conti sono sempre gli stessi che tornano nel giro di pochissimi minuti. E quindi il loro lavoro non è solo davanti al pubblico, ma è una continua corsa dietro le quinte. 
Immaginatevi: canzone finita - ok fuori – giù i vestiti – sù degli altri vestiti – rieccoci in scena. 
Tutta questa frenesia secondo me non può non portarli agli atti finali dello show (che è uno show bello lungo)  col fiatone, in riserva d' aria e coi crampi. Ma, nonostante tutto, alla fine ci arrivano, cantano, ballano, si inchinano, e il pubblico applaude, com' è giusto che sia.

 Un ultimo appunto: giusto per dare a Cesare ciò che gli spetta, questo spettacolo in parecchie occasioni è stato eseguito a scopo benefico, al fine di raccogliere fondi per le più svariate associazioni o progetti umanitari.
Quindi il mio personale augurio è che gli ARTISTI che guidano questa complessissima quattro ruote, possano continuare a far del bene a chi aiutano, così come al pubblico che continua a guardarli e ad applaudirli. 

Z.S.

lunedì 7 ottobre 2013

VIVALOSHOW n.2-Sacrificio



Oggi parlerò di uno spettacolo che ha fatto molto discutere nella mia Regione.
Sacrificio” è una rappresentazione nuova sotto molti punti di vista.
Come progetto viene concepito moltissimo tempo fa, nelle menti di Jacopo Laurino ed Elena Galvani, i giovani ideatori di questo nuovo modo di fare teatro chiamato SLOW-THEATER, nonchè registi di questo spettacolo. 
A me, che ho avuto l’ onore di conoscerli, piace immaginarmeli tranquilli seduti al tavolino di un bar di Taio, lui intento a sorseggiare l’ amaro, lei occupata a leggere le notizie di cronaca regionale sull’ Adige, quando ad un tratto entrambi si illuminano, si guardano negli occhi e si dicono una sola parola: Slow-theater.

Comunque, i due registi iniziano a progettare questa complicatissima macchina e a inserire i primi ingranaggi. Il loro intento è trasportare sul palco un racconto scritto dall’ autore nostrano Giacomo Sartori, intitolato per l’ appunto “Sacrificio”.
La storia è molto cruda, parla di quel Trentino che molti non sanno esista,e gli altri fanno volentieri finta di non vedere. Una storia che parla di giovani, di conflitti, di alcol, di droga, di tematiche ambientali e di pazzia. Quella pazzia che nasce dal gruppo di protagonisti, e viene covata fino a che non è sufficientemente forte da riuscire a sgretolarlo dall' interno, fino a farlo crollare definitivamente.

I due registi hanno poi setacciato il Trentino alla ricerca dei sette giovani più adatti alle parti dei protagonisti. Alle selezioni iniziali si sono presentati più di 200 ragazzi, e con molta calma e un percorso meticoloso sono diminuiti, e poi diminuiti ancora, fino a rimanere sette.
Gli stessi sette che, assieme a quattro aiutoregisti anch'essi selezionati accuratamente, a fine maggio hanno debuttato al teatro Cuminetti di Trento, e successivamente allo Stabile di Bolzano.

Ora si potrebbero dire molte cose su questo spettacolo.

Si potrebbe parlare del copione ambizioso, che si trova a metà strada tra una tragedia shakespiriana e una stesura per il cinema.

Si potrebbe parlare della scenografia, che fa vivere nello stesso istante tre ambienti diversi...oppure dell’ uso delle luci, che contribuiscono a rendere il tutto ancora più inquietante.

Si potrebbero citare i “big” Valeria Ciangottini e Pietro Biondi, che si sono messi in gioco in questa avventura nuova dando il loro contributo come attori ma anche come figure di supporto per i giovani e inesperti colleghi.

Tuttavia ritengo di dovermi (e volermi) soffermare soprattutto sui sette protagonisti di questo lavoro. Sto parlando di Marta, Diego, Katia, Frank, Anna, Roberto e Aldo,  interpretati da Barbara, Flavio, Daniela, Paolo, Valentina, Elia e Michele.
Ok, Elena e Jacopo hanno ritenuto che loro sono i più adatti al loro personaggio. Cinque di loro prima di Sacrificio non avevano mai avuto esperienze teatrali. Un piano suicida?
Magari anche, sicuramente si può dire che i registi hanno scommesso, hanno scommesso parecchio. Tuttavia ce l’ hanno fatta. Ma ce l’ hanno fatta anche i ragazzi. Sì, ho conosciuto anche loro, per brevi tratti abbiamo lavorato fianco a fianco. Cos’ hanno dovuto fare per mettere in scena lo spettacolo? Non hanno dovuto dimostrare a nessuno di essere diventati i nuovi Gasman, anzi. Tutto ciò che hanno dovuto fare è stato: diventare "brutti". 
Se sono stati scelti è perchè secondo le menti che drigevano il tutto, erano l' essere più simile al personaggio.
Però va detto che il personaggio ha vissuto una storia che loro grazie al cielo non hanno tra le loro esperienze, e loro hanno dovuto rendersi brutti, dare il peggio di loro per avvicinarsi il più possibile.

Nessuno dei protagonisti è positivo, e non c’è nulla di positivo in questi ragazzi: Marta è succube della sua stessa vita, che le sfugge dalle mani come un’ anguilla. Ha una forza che non riesce ad esprimere, una voce che non riesce a far prevalere su quella degli altri anche se forse qualcosa da dire lo avrebbe, si butta via da sola, assieme al suo amore combattuto per suo cugino (o fratello?), al suo lavoro fallimentare, e alla sua relazione “di merda” come lei stessa la definisce.
Diego è la sintesi del fallimento. Guardiaparco, rispettoso delle regole, maniaco moralista. A cosa gli serve essere diventato un chirichetto? Assolutamente a nulla, è la pecora nera della famiglia, sbeffeggiato dal padre e dal fratello bracconieri, costretto ad aiutarli a macinare carne di cui Dio solo sa la provenienza. Ama e sposa una donnna che lo ritiene un idiota e lo porterà alla rovina. Cieco e cocciuto come un somaro, ha un ego troppo grande per rendersi conto di quanto ogni sua decisione sia una cazzata.
Katia è matta come un cavallo, è la malattia, la piaga che porterà quel gruppo di amici alla rovina, e lo fa perchè è una follia comandata dalla cattiveria pura. Ma anche questa cattiveria non è altro che la risposta ad un susseguirsi di sfortunati eventi.
Frank sotto un certo punto di vista è molto più avanti degli altri, ragiona, inquadra le cose, capisce come va il Mondo. Ma rovina tutto questo il fatto che odia tutto e tutti, è un fuorilegge, si prende tutto quel che vuole, e nonostante ciò ancora non è contento.
Chi, volendo, portebbe essere utile, almeno un poco, sono Roberto e Anna, quelli un attimo più ragionevoli. Peccato che siano troppo pigri, poco carismatici e privi di iniziativa. E infatti all’ interno degli intrecci e delle vicende che si creano risultano totalmente inutili, dei simpatici soprammobili.

Per questo, proprio perchè ho conosciuto personalmente gli attori che li devono interpretare, comprendo quanto abbiano dovuto  violentarsi sotto tutti i punti di vista per raggiungere lo strabiliante obiettivo ottenuto. Non mi stupisce, al termine della Prima, aver visto una delle attrici in lacrime.

Uno spettacolo così un po’ di amaro lo lascia alla fine della serata. La tensione regna sovrana anche nei momenti di calma apparente. Ogni ingrediente della ricetta contribuisce a rendere la visione molto suggestiva.

Forse da questa esperienza non nasceranno nuovi Divi del teatro, qualche maligno potrebbe anche dire che se ne poteva fare a meno, ma io davanti allo sforzo di questi giovani che hanno avuto il coraggio di buttarsi nel buio, e dei registi che sono riusciti ad afferrarli al volo, non posso che alzarmi in piedi ed applaudire più forte che posso.

Z.S.

venerdì 4 ottobre 2013

VIVALOSHOW n.1-Romeo e Giulietta-Ama e cambia il Mondo


Era da un po’ che volevo osare e recensire qualche spettacolo, ma l’ indecisione su quale potesse essere la vittima sacrificale con cui incominciare mi ha sempre bloccato. L’ occasione però mi è piovuta in testa quasi da sola.

Mercoledì 2 e giovedì 3 ottobre ha debuttato nientemeno che all’ Arena di Verona “Romeo e Giulietta-ama e cambia il Mondo”, con la regia di Giuliano Peparini.

Il genere potrebbe definirsi a metà strada tra il Musical e l’ Opera Moderna, genere esploso con la famosissima Notre Dame de Paris. Bene, io non ho potuto essere a Verona, però ho visto con molto interesse la diretta trasmessa da Rai due ieri sera, giovedì 3 settembre.

Devo ammettere, da semplice spettatore, ero molto perplesso. Perchè spingersi nel fare un’ altra versione di questa storia, conosciuta e rivista in tutti i modi? Ma soprattutto, perchè pochi anni dopo “Giulietta e Romeo” l’ opera musicata da Cocciante in scia proprio a Notre Dame?

Beh, devo dare atto che ho dovuto ricredermi. Il cast aveva un compito arduo, rischiava di diventare una macchietta, e non era certo un cast col quale andare sul sicuro. Insomma, c’erano i nomi navigati nell’ ambiente (ad esempio Barbara Cola, Leonardo di Minno, Roberta Faccani, fino all’ eterno e fantastico Vittorio Matteucci), ma vi sono anche persone sicuramente nuove, non conosciute e dalle qualità non così manifeste. A partire dai giovani innamorati Romeo e Giulietta alias Davide Merlini, giunto alla ribalta grazie ad X Factor, e Giulia Luzi, più nota come “la Jolanda” della serie tv I Cesaroni, passando anche per Amici, dal quale è giunto il giovane Paride-Nicolò Noto.

Ora, con queste premesse, vista anche l’ ambiziosità del progetto, la domanda maligna nasce spontanea: scommessa o semplicemente trovata “ruffiana” di marketing? La verità potrebbe stare anche nel mezzo...

Ma veniamo allo spettacolo: due aspetti  saltano subito agli occhi, e alle orecchie.

In primis qui gli attori recitano, oltre che cantare. Non è così scontato, i precedenti trasmessi in tv mostravano solo musica musica ed ancora musica.
E mi sia permesso che non è male talvolta sentire anche delle parole non intonate.

Il secondo aspetto è sicuramente la scenografia: esiste? Non esiste? Chi può dirlo! Il lavoro tecnologico mi lascia piacevolmente colpito.



Ma in sè la forza di questo lavoro sta nel fatto che, rispetto  a tutti quelli che l’ hanno preceduto, è decisamente più leggero, più pop lo definirei, ecco. Quindi nulla da dire su chi, prima di cantarle, le ha scritte queste musiche.

Detto questo, spulciamo ogni particolare:

La recitazione? Beh, il povero Davide non è un attore e si sente. Lavoro ce n'è quanto si vuole, ma il ragazzo si è impegnato. D’ altro canto nessun Graziano Galatone o Giò di Tonno è nato imparato, no? Lavoriamo e un giorno arriveremo da qualche parte...
Nota: bravo chi ha scelto i personaggi. Sono giovani? e facciamoli fare ai giovani! Non come nell' opera classica, dove la parte della fanciulla la fa la vetusta solo perchè è la prima attrice

Il corpo di ballo? Non se n'è abusato quando c'erano tanti ballerini in scena. Non ne ho sentito la mancanza quando non c'erano. Mi sembra siano stati dosati al punto giusto, no?

I cantanti? Da profano io ritengo che i Merlini-Luzi siano una delle coppie meglio costruite degli ultimi anni in questo ambiente. Dovrebbero fare duetti più spesso nella vita!!
E personalmente mi levo il cappello di fronte anche a tutti i momenti corali. Solo una parola per descrivere quel che ne penso: WOW


La canzone più bella? “A quale stella, a quale Dio devo il suo candido cuore?  Si compia il sogno in fretta, di Romeo e Giuletta...” sarò un romantico inguaribile, ma sono costretto a mettere al top il duetto dei giovani protagonisti della celeberrima scena del balcone (anche se il balcone, ahimè, non c’è)

Il momento più struggente? La morte? La ri-morte? Il duello? No, no, no, no. Io do il mio voto alla commovente canzone del padre di Giulietta, il “mitticoooooo” Vittorio Matteucci. Sarà che quell’ uomo potrebbe cantare persino l’ elenco del telefono coi rutti e io lo osannerei comunque, sarà che si strugge a cantare l’ amore per la figlia nonostante pochi secondi prima la trascinasse per un braccio per tutto il palco urlandole “Impiccati puttanella!” però quel momento aveva una marcia in più.

La paraculata? Ogni show ha un momento di grande paraculata per quanto mi riguarda, questo si esprime al meglio alla fine, in cui le due famiglie si ritrovano nel dolore in un  momento di riflessione che sfocia in un “basta ostilità, volemmose bene”

Il personaggio “più”? Decisamente il Principe di Verona, all’ anagrafe Leonardo di Minno. Forse non tutti ricorderanno, ma anche lui esce dalla scuola più famosa della televisione italiana. Perchè è lui il personaggio “più”? Perchè io ammiro nelle opere di questo tipo coloro che hanno carisma e palle, oltre che una voce della Madonna, perchè vorrei essere come loro. Per Diana!!


Infine mi sia permesso di far notare che c’è stato qualche simbolismo a mio avviso di troppo. Tornando alla fine dell’ opera, Montecchi e Capuleti si ritrovano in un “non siamo più rossi, non siamo più blu, siamo tutti bianchi, veniamo a piangerci reciprocamente sulla spalla”. Non so se ho reso l’ idea, ma questa è l’ impressione che ha dato a me questa cosa. E mi sono chiesto: ma era necessario?

Vorrei anche recriminare sull’ imparzialità della regia in certe occasioni. Ad esempio Mercuzio muore. Ok, ma dopo essere stato pugnalato arriva a farsi una chiacchierata coi suoi amici, cantare una canzone, sbaciucchiarsi con Romeo e maledire tutti. Invece, quando muore Tebaldo? “Muori!!” ZAC pugnalata, STOTONF e Tebaldo cade a terra stecchito.


Comunque, a parte queste idiozie, sono contento di ciò che ho visto. E sono contento che ieri proprio Verona si sia alzata in piedi a celebrare i “suoi” Romeo e Giulietta.

E per chi in futuro volesse perdersi in questa storia per un paio d’ ore (cosa che consiglio caldamente)...buona visione.
Z.S.

giovedì 5 settembre 2013

RIMEMBRANZE DI FINE ESTATE

05-09-13


L’ estate sta finendo, e un anno se ne va” cantavano i Righeira. Era il1985, altri tempi potremmo dire. Ma per questa frase il significato ad oggi è attualissimo. Infatti siamo arrivati a settembre e, sembra impossibile, dalle mie parti l’estate se n’è andata nel preciso istante in cui si è iniziato a vociferare che stesse terminando. 
Con questo clima decisamente poco estivo mi metto allora a tracciare un bilancio dei momenti salienti della stagione che si appresta a concludersi anzitempo.
E, seppure la classifica è orfana di alcuni momenti che ho preferito tralasciare, posso così sintetizzare la mia estate:
- ho avuto la fortuna di vedere per la prima volta le bellezze della Calabria;
- sommo gaudio nello scoprire che McDonald’s si è attrezzato per la preparazione di panini senza glutine;
- ho conosciuto la ragazza della mia vita, e forse dovrei decidermi a farglielo sapere...naaaaa;
- sono passato dall’ avere un cognato ad averne tre in un battito di ciglio;
- la “famiglia” si è ulteriormente allargata grazie all’ arrivo di otto adorabili polletti;
- la notte di San Lorenzo di quest’ anno sarà ricordata come quella in cui finalmente ho visto una miriade di stelle cadenti ;
- ho rovinato una serata che poteva essere mooolto calda per un gruppetto di adolescenti, smascherando i loro piani lussuriosi;
- ho preso parte al mio primo spettacolo all’ aperto;
- ho posto le basi per mettere a cantiere la mia seconda fatica da regista.

Una volta fatto questo ho pensato a cosa ha riservato questa estate all’ Italia, e poi al Mondo. E credo di poter sintetizzare il tutto secondo il mio punto di vista in questa maniera.

IN ITALIA
L’ avvenimento più importante? Nel bene e nel male sicuramente è stata la condanna in via definitiva di un noto personaggio, ex premier,  nonchè senatore, presidente di un partito politico, di una squadra di calcio e capo di un sacco di emittenti televisive italiane e spagnole. Merita di essere menzionato come evento dell’ estate italiana solo per il tantissimo parlare che si è fatto attorno alla vicenda (forse troppo?)

Altro avvenimento molto importante, notizia fresca fresca di gazzettino ufficiale, il nostro beneamato Governo, tra una toga e una decadenza politica, per sbaglio emette nuove leggi. Questa volta, probabilmente all’ insaputa dei Ministri stessi, è stata mandata anzitempo in pensione la tanto odiata tassa Imu, a favore della nuova Service Tax.....impressione personale: perchè lamentarci tanto delle inculate dei nostri vicini, quando non ci accorgiamo dell’ enorme trave che sta raggiungendo a gran velocità le nostre natiche?

Ultima notizia di politica, fatto recentissimo, il PR, visto che ultimamente si sono liberati parecchi posti, ha nominato quattro nuovi senatori a vita: Renzo Piano, Elena Cattaneo, Carlo Rubbia e Claudio Abbado

Altra notizia fresca di stampa ci giunge dal Mondo del Cinema: Christian De Sica, con un inequivocabile gesto dell' ombrello ai danni di Aurelio de Lairentis, annuncia l’ addio al cinepanettone a partire dal 2014. Dall’ anno prossimo anche per lui sarà un Natale di magra....

Musica: esplode il fenomeno dei rapper secosisipossonochiamare; infatti, dopo Moreno re di Amici, Clementino vince il remake del Festivalbar, ma citiamo anche le ottime prestazioni di Emis Killa, Fedez e Guè Pequeno.
Altra notizia di musica: Max Pezzali è anche un discreto conduttore televisivo.

Sport: il Sassuolo vince il trofeo dell’ estate per eccellenza, ovvero il Trofeo Tim, battendo Juventus e Milan. Oh sì, è successo anche questo...

Infine mi sia permesso di ricordare, dopo le incredibilmente tante morti celebri avvenute a ridosso dell’ estate (don Gallo, Franca Rame, Little Tony solo per citarne alcuni) a fine giugno se n’è andata un’ altra “big”: Margherita Hack. Chissà se ha dovuto ammettere a Dio di essersi sbagliata.....


NEL MONDO
Sicuramente protagonista assoluto per il 2013 è stato lo Sport:
-giugno ci ha regalato la Confederations Cup, ovvero lo zimbello dei tornei per Nazionali di Calcio, competizione che ha visto trionfare il Brasile del rientrante baffo Scolari, davanti alla Spagna, e a una Italia che è arrivata terza nonstante nemmeno Prandelli in persona ci avrebbe scommesso un euro;
- a luglio è stato il turno del Mondiali di nuoto di Barcellona, Mondiali dei quali onestamente non saprei dire molto, se non che l’ Italia ha portato a casa un magro bottino;
- quindi agosto è la volta dei Mondiali di Atletica leggera a Mosca, ma il fatto più importante in questa disciplina è stato il super blitz dell’ antidroga a Lignano Sabbiadoro, dove si allenano nientemeno che i supergiamaicani Usain Bolt e compagni. E se non erro sono stati sequestrati talmente tanti medicinali che ci hanno trovato in mezzo anche il farmacista;
- menzione speciale infine per il bel Calciomercato di quest’ anno: valzer di allenatori e dirigenti che ha visto Mourinho di ritorno a Chelsea, Guardiola a Monaco di Baviera, Ancelotti a Madrid e Leonardo a casa.
Poi è stata la volta delle spese folli: il Barcellona apre le danze comperandosi Neymar per circa 60 milioni, il PSG sempre per una sessantina si porta a casa Cavani, quindi il Real Madrid per non essere da meno si è comprato Bale per una cifra tra i 90 e i 100 milioni. A questo punto sempre i madrileni hanno accartocciato Kakà e lo hanno gettato nella spazzatura in attesa che qualche dirigente del Milan passasse e lo raccattasse.

Giornata della gioventù: il Papa Francesco va a Rio e festeggia coi giovani. Durante i suoi discorsi ufficiali rilascia un scacco di dichiarazioni che contribuiscono a renderlo il Papa più amato dagli atei e il meno amato dai credenti.

USA: Obama, probabilmente illuminato dalle parole del Papa, apre alle nozze gay.

Russia: Putin, probabilmente illuminato dalle parole di Obama, vara una nuova legge anti-gay.

Ma in fondo, ora facciamo i seri, purtroppo gli avvenimenti più importanti a livello Mondiale sono gli scontri in Medio Oriente che degenerano di ora in ora, con la Siria ridotta a un colapasta, l’ Egitto che è ormai l' ombra di sè stesso, e la paura di un intervento da parte delle forze armate occidentali, con gli americani e i cinesi che fremono in attesa di un responso dall’ alto solo per poter attaccare. E un’ Italia che predica calma, e questo mi fa solo temere che come al solito giuriamo una cosa e facciamo il contrario. Tutti quest’ estate hanno paura della Terza Guerra Mondiale...



Beh, in fin dei conti, vedendo quello che è successo nel Mondo, mi sia permesso di dire che a me quest’ estate è andata decisamente meglio

Z.S.

martedì 3 settembre 2013

LA METAFORA DELLE SCARPE E DELLA VITA

"Tu prima di partire, metti le scarpe e ci fai il nodo. Poi quando torni a casa magari te le sfili senza nemmeno disfare il nodo prima.
Ma se il nodo lo hai fatto bene, puoi stare settimane senza metterle le scarpe, e quando poi le riprendi i lacci saranno ancora ben annodati.
Se invece avrai fatto un nodo mediocre allora le scarpe si slacceranno automaticamente nel cavarle.
Se invece il nodo si scioglierà che ancora le indossi, allora vuol dire che si tratta di un laccio veramente di scarsa qualità.
Ora, c'è laccio e laccio, sta a te però poi capire quali scarpe indossare per percorrere la strada più lunga..."

questa metafora è il riadattamento di un messaggio che lo zio, colto da un delirante momento di profeticità, nonchè molto provato dal fatto che fossero le due di notte, ha inviato ad un' anima in pena nella speranza di recare conforto. Poi si è accorto che in fondo quel pensiero non era uscito tanto male dalla sua mente malata

mercoledì 21 agosto 2013

LA RANA E LO SCORPIONE

21-08-2013

Questa sera, mentre mi trovavo coi miei amici a provare, mi è venuta alla mente, così, dal nulla, questa favola, che ci insegna tutto e niente allo stesso tempo.
Ora, non so a chi devo attribuirla, ma ho idea che nessuno lo sa con esattezza.
Fatto sta che volevo condividerla con qualcuno, ma non sapendo chi, ho deciso di scriverla qui. Quindi ho deciso di "rubare" la versione narrata in una canzone di uno dei miei cantanti preferiti....

Lo scorpione doveva attraversare il fiume, così, non sapendo nuotare, chiese aiuto alla rana.
"Per favore, fammi salire sulla tua schiena e portami sull'altra sponda." La rana rispose "Fossi matta! Così appena siamo in acqua mi pungi e mi uccidi!" "Per quale motivo dovrei farlo?" incalzò lo scorpione "Se ti pungo, tu muori e io annego!" 
La rana stette un attimo a pensare, e convintasi della sensatezza dell'obiezione dello scorpione, lo caricò sul dorso e insieme entrarono in acqua.
A metà tragitto la rana sentì un dolore intenso provenire dalla schiena, e capì di essere stata punta dallo scorpione. 

Mentre entrambi stavano per morire la rana chiese all'insano ospite il perché del folle gesto. 
"Perché sono uno scorpione..." rispose lui "E' la mia natura" 


Io un senso vero e proprio devo ancora trovarcelo....


Z.S.

giovedì 1 agosto 2013

FOTOGRAFIE DI UN PICCOLO ANGOLO DI PARADISO

30-07-2013

"Ogni favola è un gioco se ti fermi a giocare,
dopo un poco lasciala andare..."

30 luglio. Ormai è quasi mezzogiorno, però, mentre di solito a quest'ora mi assale la fame, oggi ho una morsa allo stomaco.
Guardo fuori da un finestrino e ci vedo montagne, con qualche casetta sparsa qua e là. Dal finestrino opposto invece, ogni tanto sbuca il mare, qualche pezzo di spiaggia....alcuni minuti fa è passata anche una barca a vela.
Ma ormai sono gli ultimi squarci di mare, ogni parola che scrivo Palmi si sta allontanando e Trento si riavvicina. Io però proprio non ce la faccio a non pensare a quello che ho vissuto nell' ultima settimana.

Ritrovandoti lontano da casa, solo, immerso in un mondo così diverso (ma per certi versi così simile) dal tuo, anche se provieni da quel freddo, distaccato e così poco emotivo Trentino, può capitare che cominci a vedere le cose da un altro punto di vista, e alla fine arrivi ad innamorarti di quella terra.

E ti innamori di un tramonto che finisce col farti sospirare da dovunque lo guardi, con un sole che pian piano cala, diventando sempre più rosso, e quando s' incontra con l' acqua del mare le dona un colore viola, ma non uniforme. E quel sole regala a chi lo sta guardando un quadro bellissimo dalle mille sfumature.

E ti innamori di quel mare. Di quell' acqua così trasparente che se non la vedi di persona quasi fai fatica a pensare che al giorno d' oggi ne possano esistere ancora, sia pure nelle più sperdute e selvagge spiagge dall' altra parte del Mondo. E invece scopri di averla qui a due passi.

E ti innamori anche di quelle montagne, cariche di ulivi e "pittari", che probabilmente Dio, o chi per esso, non se l' è sentita di imprigionarle, e allora ha preferito farci fare un bel tuffo direttamente nel mare. E così la montagna prima diventa scoglio, e poi fondale.

Poi, a me mancherà la gente di quel paesino, di un ospitalità che non mi aspettavo. Gente pronta ad accoglierti col sorriso, facendoti sentire in famiglia, che si interessa a te, ma nel frattempo ti immerge volentieri in quelle che sono le proprie abitudini, le tradizioni, le leggende del luogo. E magari è la prima volta che ti vede.

Più questo treno viaggia e più mi rendo conto di quanto mi mancherà tutto. Le nuotate, le partite a carte, il panorama, le passeggiate la sera....beh, forse in particolar modo quelle. Il paese è piccolo, forse per chi ci abita può sembrare noioso, ma io in quelle viuzze e nelle piazze mi ci perdevo, nella conflittuale situazione di chi si sta divertendo a vivere da turista ma allo stesso tempo tra quelle abitazioni si sente a casa.

E infine, perchè no, un po' di nostalgia la proverò anche per quei due occhi, grandi, verdi, bellissimi. Talmente magnetici che un paio di volte per sbaglio ho commesso l' errore di voltarmi a guardarli, e mi sono ritrovato imbambolato, senza parole, e dimenticando che attorno esistesse anche il resto del Mondo.

Ecco, tutto questo è stato per me Palmi.
Ok, sarò uno spirito semplice, sarò troppo facilmente impressionabile, ma c'è una regola che ho imparato: una settimana non è sufficiente per viverla tutta, ma una settimana è anche troppo per innamorarsene.
E alla fine la malinconia che mi sta facendo da compagna di viaggio non fa altro che suggerirmi tutti i bei momenti vissuti, quindi non è così negativa la sua compagnia.
Nella valigia, in mezzo ai vestiti e il peperoncino, sono riuscito a nascondere anche molti ricordi, emozioni, risate, e qualche amicizia.
E mi piace illudermi che, forse, tutto questo mi fa tornare a casa un poco meno trentino, e un attimo più palmese.

Z.S.

venerdì 12 luglio 2013

UNA "CASCATA" DI STUDENTI

Rieccoci, compariamo un' altra volta su questa pagina prima di scomparire nel nulla per qualche altro mese. Oggi vorrei parlare di una esperienza che ho vissuto qualche mese fa, e sinceramente non so per quale motivo non ne ho parlato prima....
Dunque, tutto ebbe inizio verso metà novembre quando uno studente del Liceo dove ho studiato fino al 2010 pure io mi chiama, per dirmi che nessun professore ha avuto la grazia di organizzare quest' anno nella loro scuola il solito laboratorio teatrale, ma non solo. Mi dice anche che la preside ha accettato la proposta degli studenti di affidare a me il corso quest' anno. Io devo pensarci....circa tre secondi prima di accettare.
Nei giorni successivi si sbriga la questione burocratica, parlare con la beneamata preside, firmare il contratto, parlare col professore che supervisionerà il lavoro. Incredibile, malgrado i mille dubbi che mi hanno preso all' improvviso (uno: per quanto sia lusingato della stima che hanno gli studenti, non ho sufficiente esperienza per fare quello che mi viene chiesto, due: conosco gli studenti che avrei dovuto gestire, e molti a mio avviso sono decisamente poco gestibili, figuriamoci se si lasciano dire qualcosa da me!), sono riuscito a trovare un lavoro. Non solo, il mio lavoro è quello che ho sempre sognato. Lavorare con degli studenti e fare il regista!!

Beh, il tempo per esaltarsi è poco, perchè presto mi si presenta davanti il primo problema, procurarmi un testo. E la ricerca non è facile, ma alla fine ne trovo uno che potrebbe andare...o meglio lo trova il mio amico studente "di prima". Una commedia, che parla di suore, orfane e perizomi. Sì, una cosa decisamente poco consona per una scuola. Mi piace, lo facciamo. E mi piace ancora di più nel momento in cui scopro che la professoressa che regge tutto il macchinone dello spettacolo (oltre alla performance teatrale ne sono state preparate altre 17) è una insegnante di religione.
Ma la scelta mi porta immancabilmente ad un altro problema: il taglio del copione. Mi dedica parecchio tempo, arrivo ad avere una versione sufficientemente tagliata e allo stesso tempo convincente solo a gennaio.

Ma il tempo da qui a gennaio come lo occupiamo? Sì, perchè il 22 novembre il corso inizia, e come lo risolviamo questo terzo problema? Beh, lo aggiriamo abbastanza facilmente. Gli studenti devono lasciarmi il tempo di conoscerli, di capire quale studente è più adatto a quale parte (perchè decido io anche questo) e quindi occupo le prime lezioni facendo fare ai "miei" attori dei giochetti simpatici, che io stesso ho imparato negli anni dai miei insegnanti. Un po' per occuparli, un po' per metterli alla prova.
Nel frattempo mi assale il dubbio: che fare con le parti? Do quelle principali a chi mi ispira più fiducia, e faccio venire uno spettacolo sinceramente inguardabile? O la rischio, dando quelle parti alle persone più adatte ad interpretarle, ma che in fondo tutta questa fiducia non me la danno? Decido di rischiare (o meglio rischio fino ad un certo punto) e così facendo assegno le parti ai giovincelli!

Da gennaio si cambia registro, iniziamo a montare le scene. Ne sarò in grado? Beh mi pare di sì. Chi sembra non esserne in grado sono gli studenti.Oh, Dio solo sa quanto perdo la testa nel momento in cui scopro che solo in due hanno stampato il copione che ho inviato loro via mail.
Mi arrabbio ancora di più quando vedo che certe persone a un mese dall' inizio del montaggio non riescono a migliorare. E ancora di più mi arrabbio nel vedere che non sanno le loro battute ad un mese dalla messa in scena.

A questi ordinari problemi che si erano preventivati si aggiungono i cosiddetti imprevisti: può accadere che un' attrice lasci il gruppo improvvisamente e debba essere trovata una sostituta. Che grazie al cielo troviamo sguinzagliando per l' ennesima volta il nostro studente tuttofare (su mia precisa indicazione ovviamente). E quella fu a mio avviso una scelta decisamente felice, nessuno era più adatto a quella parte che la sostituta.

Comunque non sono qui a dire che sono stati mesi di pura angoscia. Certo la mia preoccupazione nel vedere che le battute non entravano nella zuccaccia dei ragazzi cresceva, ma insomma stiamo parlando di studenti. Nulla a che vedere con le sorprendenti soddisfazioni che mi hanno dato: ad esempio ho dovuto ricredermi su coloro a cui ho dato fiducia anche se con la ferma convinzione che era un grande rischio, che si sono impegnati ben più delle mie aspettative. Frasi del tipo "Ma che mi è staltato in testa?" sostituite ben presto da più ottimistici "Ma che bravi!!"
Per non parlare degli abiti da suora che una ragazza ha fatto fabbricare. Era un piacere guardare lo show solo per quei costumi.
Poi mai avrei immaginato che i miei sottoposti mi ascoltassero per davvero. Io dicevo loro "Fai così" e loro lo facevano. Certo, magari non alla prima prova, magari alla seconda, magari alla dodicesima, ma prima o poi lo facevano. Queste, non sembra, ma sono soddisfazioni.
Montare l' inizio, pure quello è stato parecchio divertente. Immaginate la scena: un convento, delle suore e delle fanciulle che ripongono degli stracci in un baule, quando all' improvviso parte una canzone, tratta direttamente dal musical "Sister act", giusto per restare in tema. E allora si vedono questi pinguini che saltellano da una parte all' altra, scatenati, presi dal ritmo. Sì, decisamente una delle mie intuizioni migliori, resa al meglio da quelle sgallettate fenomenali delle mie attrici.

Bene, il tempo da gennaio a maggio galoppa, noi ci ritroviamo a ridosso dello spettacolo e ancora non abbiamo fatto una filata come si deve, gli studenti iniziano a preoccuparmi.

Il trenta maggio ormai è qui, a questo punto io sono nella paranoia più totale, oltre che dei giovani devo occuparmi alla grande della scenografia, delle luci (anzi, grazie infinite al supporto fondamentale del buon Piero!) e tenere a bada i miei istinti omicidi che prendono sempre più forma nella mia mente malata (brutta gente gli insegnanti, ve lo dico io)

Comunque il 29 ci sono le prove generali in teatro. Per la prima volta dopo aver passato quattro anni da attore, e dopo aver comunque fatto altre cose, per la prima volta posso dire di essere un tantino agitato. E la gente che incontro per le quinte ha anche il coraggio di chiedermelo "Ma Stefano, sarai mica agitato?" ma che diamine, siete scemi? Mi sembra ovvio che sono agitato, non dovrei? Mi hanno appioppato la responsabilità di un gruppo di adolescenti, io voglio che siano orgogliosi di quello che stanno facendo. Per questo voglio che facciano le cose per bene.
Ma gli studenti iniziano ad essere preoccupati a loro volta, basti pensare che una povera ragazza si è messa a piangere per l' agitazione.

"Beh al diavolo, vi ho maziati per mesi, ora pensate a divertirvi su quel palco" è l' unica cosa che mi sento di dire.

30 maggio: lo show inizia. Io sono dietro le quinte a due passi dal palco, e mi sbraccio per dare indicazioni, anche qui. Davanti agli occhi ho mesi di prove che, diciamolo, potevano andare meglio. E invece mentre i miei ragazzi recitano, tra la concentrazione, i fari, il pubblico che continua a ridere, una caduta involontaria ma molto d' effetto, beh, io solo una cosa penso "Ma perchè queste teste di cavolo invece di recitare così anche in prova mi hanno fatto perdere anni di vita a disperarmi?" Beh se a fine mattinata sono molto soddisfatto, a fine serata posso dire di essere orgoglioso dei miei ragazzi...e un poco anche di me.

Oggi è passato più di un mese da allora, e io comincio ad avere una certa nostalgia. Sarà che è arrivata l'estate decisamente più monotona e meno frenetica. Sarà che, tornato al mio ruolo di attore, mi manca il fatto di essere io il capo, oltre al dilemma che dopo essere stato regista per qualcun altro sono diventato ancora più critico verso il "me attore".
O forse sarà che comunque le persone con cui ho lavorato in questi anni a scuola sono sempre le stesse, e alla fine, anche se con molte ci si vede solo per quelle due ore a settimana, si finisce col diventare una specie di famiglia.
E da questa famiglia quest' anno oltretutto ci hanno lasciato tre pilastri: tre ragazze "in gambissima", oltre che le tre attrici di cui sinceramente io mi fidavo di più. Ah, già, ci ha lasciati anche la mia assistente di regia, come potevo scordarmi di lei? Sì insomma non è che è rimasta tanta gente al momento.

E allora mi viene naturale pensare ai tanti amici che sono passati di qui, a come questo gruppo sia cambiato dalla prima volta che ci ho messo piede nel lontano 2007, e a quanto anche quest' anno si sia preso un bello scossone. Ma in fondo nulla dura per sempre, l' importante è conservare un bel ricordo. Ce l' avranno le tre ormai ex-attrici? Beh in tal caso potrò dire di aver fatto un buon lavoro.
In ogni caso quello teatrale è un Mondo più piccolo del previsto, se decideranno di restarci le nostre strade si incroceranno di nuovo.

E l' anno prossimo? Chi ci sarà? Chi porterà avanti la tradizione dell' "spettacolo di fine anno" al Liceo? Io ci sarò ancora? Mah, lo scopriremo solo vivendo...

Z.S.

venerdì 15 febbraio 2013

Perchè Sanremo è Sanremo....

Bene, anche quest' anno è giunto il Festival della canzone italiana. A me piace questa kermesse. Durante la settimana del Festival potrebbero buttarmi fuori di casa, non me ne accorgerei.
Dunque, avendo io questo blog quasi inutilizzato, ho deciso che quest' anno anche io darò i voti. Mi sembra giusto esprimere i miei personalissimi pareri anche su queste 14 canzoni visto che mi diverto a farlo tutti gli anni nel privato! Ok, iniziamo:

ALMAMEGRETTA "Mamma non lo sa": 6+
Al primo ascolto un ARGH!! Al secondo ascolto un BEH, INSOMMA....chissà tra qualche mese.
Tanto di cappello per la musica reggae-orientale, a Sanremo non si sente tutti i giorni... 
(grazie al cielo è rimasta in gara questa)

ANNALISA "Scintille": 7-
Non so cosa dire, quindi passerei alla prossima artista

MALIKA AYANE "E se poi": 6+
Decisamente della diade era la canzone migliore. Orecchiabile, niente da dire. Ma da non amante della cantante mi sembra ancora un poco troppo lagnosa

CHIARA "Il futuro che sarà": 7-
Come canzone non è male, ma non mi sembra nè carne ne pesce...

SIMONE CRISTICCHI "La prima volta che sono morto": 7+
Sembra di essere tornati al Festival degli anni Sessanta, ma la cosa forse non è proprio così negativa....

ELIO E LE STORIE TESE "La canzone mononota": 8
Stupidamente geniale! Ma quel "Dannati forever".....

MAX GAZZE' "Sotto casa" 8/9

Un po' di ritmo, finalmente. Uno dei pochi in gara ad aver portato due gran bei pezzi. A mio avviso è passato il migliore, grazie al cielo.

RAPHAEL GUALAZZI "Sai (ci basta un sogno)": 6-
Molto amato dalla critica, tutti lo considerano un geniaccio. Su di me ha uno stupefacente effetto soporifero

MARTA SUI TUBI "Vorrei": 8,5
Non li conoscevo, avevo dei pregiudizi verso di loro. E invece mi hanno sorpreso alla grande. Assolutamente tra i miei preferiti, anche avessero portato "Dispari"

MARCO MENGONI "L' essenziale": 8,5
Mi spiace perchè come cantante lo ho sempre odiato. E di conseguenza quanto apprezzo questa canzone mi fa capire che in realtà la canzone dev' essere davvero bella. MALEDIZIONE!

MODA' "Se si potesse non morire": 6/7
L' esatto contrario dei Marta sui tubi. Li ascolto da quasi dieci anni (ringrazio il sorellame per questo), e quando ho visto i nomi dei big ho pensato che avrei tifato per loro. Invece avevano tutte le possibilità di stravincere meritatamente, e le hanno buttate via con due canzoni che non meritano sicuramente la vittoria. Oltretutto dei due pezzi proposti preferivo quello che ha perso.

SIMONA MOLINARI E PETER CINCOTTI "La felicità": 7-
Nononononononono!!!!! hanno scelo la canzone sbagliata! Fosse passata "Dr.Jeckyll e mr. Hyde" avrei tifato per loro....

MARIA NAZIONALE "E' colpa mia": 4
Al diavolo, tutti la osanano, io non capisco perché....

DANIELE SILVESTRI "A bocca chiusa" : 7-
sulla fiducia. Dovrò ascoltarla parecche volte per capire cosa ne penso.

Bene, quindi il mio personale podio (in ordine sparso) dovrebbero essere Marta sui Tubi, Max Gazzè e Marco Mengoni. Dubito personalmente, ma la speranza è l' ultima a morire.
Per ora buon festival a tutti, alla prossima!

Z.S.

lunedì 4 febbraio 2013

All you need is...

Non ho avuto modo di scrivere su questo blog nulla fino ad adesso, un po' per mancanza di tempo, un po' perchè non sapevo cosa dire. Ora ho trovato una storia che merita di essere raccontata. La storia di un giovane che voleva fare l' attore.
Tutto ha inizio nell' estate del 2011, quando questo giovane, girando in internet si imbatte in un "evento": una compagnia amatoriale del Trentino tiene dei casting per uno spettacolo musicale. Lui prende contatto, gli viene fissato un appuntamento con le registe il 15 settembre. Lui non sa cantare quindi viene subito avvertito che finirà a fare parte del "corpo di ballo" (per quanto non sia ferratissimo neanche in quel settore), ma la cosa gli piace. Il gruppo si riunisce per la prima volta due settimane dopo, il 29 settembre, e lui viene a conoscenza del fatto che è un gran bel gruppo, gli piace sin da subito.
I mesi successivi sono un po' difficili per questo giovane, deve imparare dei passetti di danza, prima di questo deve imparare a smuovere quella schiena che è un manico di scopa.....e nel frattempo magari deve provare a socializzare con gli altri. Certo all' inizio non è facilissimo, lui appena diciannovenne deve misurarsi con un gruppo molto più adulto di lui, ma col tempo tutto si può.
Nel frattempo lo spettacolo cresce.
Ha avuto poche possibilità in realtà di mostrarsi per quello che è il suo potenziale, ma è veramente uno spettacolo fantastico: amore, amicizia, pacifisti, infermiere sexy....il tutto con sullo sfondo una band dal vivo che fa rivivere gli immortali pezzi di una delle band più famose del Mondo. Questo ragazzo ama questo spettacolo. Da quando aveva iniziato a recitare aveva giurato a sè stesso che un giorno avrebbe preso parte ad uno show del genere, e finalmente la promessa era stata mantenuta. Non solo, era convinto di essere entrato a far parte di uno dei progetti più belli in assoluto del panorama trentino.
Che ne sarà quindi di questo bellissimo progetto? Assolutamente nulla.
Non c'è più.
Govedì scorso, 31 gennaio 2013, a malincuore si è deciso di terminare anzitempo la sua breve vita. Non è sembrato il caso di arrivare a farlo contro voglia, gli affezionati attori hanno deciso che è meglio conservare un buon rcordo.
E quel ragazzo da quel giorno si è depresso incredibilmente tanto. Non ha mai amato gli addii, e questo è stato un duro colpo per lui.
Però insomma, tutto ciò vuol dire che l' anno passato tra quelle persone non è stato brutto, certo è finito, ma non va dimenticato. Quel ragazzo, un pochetto più cresciuto, sente di aver passato un periodo bellissimo, in una specie di famiglia.
Insomma, anche le migliori storie d' amore finiscono, ma anzichè finirle col rimorso o con delle inutili polemiche, il giovane "ballerino" vorrebbe solo dire ai suoi compagni di viaggio, una cosa semplice semplice:
GRAZIE, finché è durata.....


Z.S.